tutti gli impianti Cotral OHSAS 18001

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ohsas 18001A vent’anni dal recepimento della prima direttiva comunitaria e a quarant’anni dall’approvazione dello Statuto dei lavoratori, si è tenuto ieri a Roma, presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura, un convegno sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.nnPresenti all’evento, promosso da Confservizi Lazio, il professor Ferdinando Terranova, coordinatore degli insegnamenti integrati sulla Sicurezza nei Cantieri Edili, i rappresentanti sindacali di Roma e Lazio di Cgil, Cisl e Ugl, il direttore di Inail Lazio, Antonio Napolitano e l’assessore alle attività produttive, al lavoro e al litorale di Roma Capitale, Davide Bordoni. Alla tavola rotonda hanno preso parte anche il vicepresidente di Atac S.p.A., Marco Coletti, il dirigente di Roma Metropolitane S.r.l. responsabile dell’area Qualità, sicurezza e servizi tecnici, Marco Perrone Capano e la dottoressa Benedetta Cerasoli, del Servizio Prevenzione e Protezione Ambiente di Cotral S.p.A.nn

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Il vicepresidente di Atac, undicesimo gruppo europeo nel settore del trasporto pubblico locale, ha affrontato la questione sicurezza nei luoghi di lavoro analizzando i problemi che l’azienda ha incontrato dopo la fusione tra Trambus, Metr.Ro, ex Atac e STA. L’eterogeneità delle quattro società, che in totale contano 12.900 dipendenti, ha reso complicato l’individuazione di un quadro di riferimento unico per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Per questo Coletti ha voluto sottolineare la necessità di distinguere la sicurezza nel trasporto tout court, valevole sia per i conducenti che per i passeggeri, dalla sicurezza negli impianti di manutenzione dei mezzi. nn

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Ulteriore capitolo a parte è poi quello della sicurezza negli uffici amministrativi.

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Partendo dagli impianti di manutenzione, la sola Atac ne conta nove, gli indici di infortuni dei lavoratori addetti è molto bassa nonostante le cifre indichino che ogni giorno escono quotidianamente 1.845 mezzi tra tram e bus e il solo impianto di Grottarossa si occupa della manutenzione di tanti mezzi quanti ne circolano nella città di Mantova.nn

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Il problema della prevenzione delle aggressioni agli autisti, invece, non ha ancora trovato una soluzione definitiva. Le duecento cabine chiuse sperimentate nelle periferie romane sono state criticate duramente dalle associazioni dei consumatori in quanto isolano i conduttori e non permettono la comunicazione con gli utenti. “A giorni – ha affermato il vicepresidente di Atac – partirà, in collaborazione con Ania, l’installazione di alcune telecamere che riprenderanno in tempo reale la guida dell’autista per verificare la dinamica degli incidenti”.nn

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Per le metropolitane la questione sicurezza è da considerare in un contesto dove il lavoratore si trova ad operare in un sistema chiuso. Garantire il funzionamento dei mezzi, degli impianti di segnalamento e comunicazione, monitorare i livelli di inquinamento da polveri sono specificità che vanno considerate per assicurare ai dipendenti un ambiente lavorativo sano e sicuro.nn

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Curare la manutenzione degli impianti, aggiornare continuamente il personale ai cambiamenti tecnologici, mantenere un buon rapporto con le parti sociali (in particolar modo con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) affinchè venga rispettato il documento di valutazione dei rischi, sono questi i punti forti che il vicepresidente Atac ha elencato con orgoglio. “Sicuramente – ha concluso Coletti – Atac ha bisogno di aumentare la produttività per uscire dai problemi economici attuali. La produttività media dell’azienda, infatti, è al di sotto dei livelli auspicabili sia all’interno delle officine che nella circolazione dei mezzi”.

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La sicurezza nei cantieri della Metro B1 è stata al centro dell’intervento di Marco Capano, dirigente di Roma Metropolitane S.r.l., società nata nel 2004 per realizzare, ampliare, prolungare e ammodernare le linee della Capitale, dei corridoi della mobilità e dei sistemi innovativi di trasporto.  “Lavorare sotto terra non è come fuori” ha afferma Capano, che poi ha aggiunto “i cantieri della stazione Termini, per esempio, sono un’esperienza magica che possiamo definire una palestra a cielo aperto”. La realizzazione della linea B1, che collegherà piazza Bologna con piazza Conca d’Oro, è stata un passo avanti nella concezione dei cantieri.

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Capano ha sottolineato l’interazione che c’è stata tra i cantieri sotterranei con il mondo circostante, con le associazioni condominiali in particolare, affinchè venisse tutelata oltre alla sicurezza dei lavoratori anche quella degli abitanti. Secondo il dirigente è importante che la cultura della sicurezza venga considerata all’interno della contrattazione stessa in modo da favorire un lavoro organizzato che vuol dire efficiente quindi sicuro. “L’apparato normativo è immenso – sottolinea Capano – ed è sicuramente difficile per un’azienda come Roma Metropolitane che vede la presenza nei propri cantieri di trenta imprese differenti in media contemporaneamente, ma sicuramente il coordinamento può far evitare incidenti sul posto di lavoro”.

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La formazione dei 3.589 lavoratori Cotral, la più grande società di trasporto extraurbano d’Italia, la presenza di sei R.L.S. e di sei medici esterni sono gli strumenti che la dottoressa Cerasoli ha illustrato nel corso del convegno. L’azienda, che impiega 2.622 autisti dislocati in 48 sedi periferiche, organizza corsi di formazione per il proprio personale, collabora con le aziende sanitarie ed assicura consulenze esterne per la valutazione dello stress da lavoro correlato. L’estensione a tutti gli impianti Cotral del riconoscimento della certificazione OHSAS 18001 (che definisce i requisiti di un Sistema di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori),  conferita a Latina e Frosinone, è l’obiettivo che l’azienda di trasporto laziale si pone da qui a tre anni.

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Molto è stato detto e ancora c’è sicuramente da fare. Certo è che, come ha dichiarato Paolo Varesi, segretario di Ugl Roma e Provincia, si dovrebbe iniziare a parlare di sicurezza nei posti di lavoro già nelle scuole in modo tale da sviluppare una vera e propria cultura evitando che il tema rimanga relegato ai dibattiti e ai convegni di settore favorendo così quella sinergia tra enti competenti che anche l’assessore alle Attività produttive, Davide Bordoni, ha auspicato.  Rivedere il modello di crescita e ripensare l’etica del lavoro, rimettendo al centro il lavoratore, come ha sottolineato Eugenio Stanziale, segretario Cgil di Roma e Lazio, possono essere i primi passi per uno sviluppo di una coscienza collettiva che prevenga gli infortuni e, nei casi più estremi, i decessi.

rnnnfonte ferpressnn