PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO

Valutazione rischi

Valutazione rischi

La valutazione dei rischi esamina in maniera sistematica tutti gli aspetti dei luoghi di lavoro, per definire le possibili ed eventuali cause di lesioni o danni.
La valutazione dei rischi deve essere strutturata e attuata in modo da consentire di identificare i luoghi di lavoro (reparti, ambienti, postazioni di lavoro), identificare i pericoli e le fonti potenziali di rischio presenti in tutte le fasi lavorative di ogni area aziendale, individuare i soggetti esposti, direttamente o indirettamente, anche a pericoli particolari, stimare i rischi, considerando adeguatezza e affidabilità delle misure di tutela già in atto, definire le misure di prevenzione e protezione, atte a cautelare i lavoratori, secondo le seguenti gerarchie ed obiettivi, programmare le azioni di prevenzione e protezione.
Nella valutazione dei rischi devono essere seguite le seguenti operazioni:
• identificazione dei fattori di rischio;
• identificazione dei lavoratori esposti;
• stima dell’entità delle esposizioni;
• stima della gravità degli effetti che ne possono derivare;
• stima della probabilità che tali effetti si manifestino;
• verifica della disponibilità di misure tecniche, organizzative, procedurali, per eliminare o ridurre l’esposizione e/o il numero di esposti;
• verifica dell’applicabilità di tali misure;
• definizione di un piano per la messa in atto delle misure individuate;
• verifica dell’idoneità delle misure in atto;
• redazione del documento;
• definizione di tempi e modi per la verifica e/o l’aggiornamento della valutazione.
I fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro, in conseguenza dello svolgimento delle attività lavorative possono essere raggruppati in tre categorie:
Rischi per la sicurezza (di natura infortunistica) dovuti a: strutture, macchine, impianti elettrici, sostanze e preparati pericolosi, incendio ed esplosioni.
Rischi per la salute (di natura igienico – ambientale) dovuti a: agenti chimici, agenti fisici, agenti biologici.
Rischi trasversali (per la salute e la sicurezza) dovuti a: organizzazione del lavoro, fattori ergonomici, fattori psicologici, condizioni di lavoro difficili.
RISCHI PER LA SICUREZZA
I rischi per la sicurezza, o rischi infortunistici si riferiscono al possibile verificarsi di incidenti/infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dai lavoratori in conseguenza di un impatto fisico/traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, ecc.).
Di seguito sono riportati alcuni esempi di tali rischi:
Rischi da carenze strutturali dell’ambiente di lavoro (illuminazione normale e di emergenza, pavimenti, uscite, porte, locali sotterranei, ecc.).
Rischi da carenza di sicurezza su macchine e apparecchiature (protezione degli organi di avviamento, di trasmissione, di comando, protezione nell’uso di ascensori e montacarichi, uso di apparecchi a pressione, protezione nell’accesso a vasche, serbatoi e simili).
Rischi da manipolazione di agenti chimici pericolosi (infiammabili; corrosivi, comburenti, esplosivi, ecc.).
Rischi da carenza di sicurezza elettrica.
Rischi da incendio e/o esplosione (presenza di materiali infiammabili, carenza di sistemi antincendio e/o di segnaletica di sicurezza).
RISCHI PER LA SALUTE
I rischi per la salute o rischi igienico-ambientali sono responsabili del potenziale danno dell’equilibrio biologico e fisico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’esposizione a rischi di natura chimica, fisica e biologica.
Di seguito sono riportati alcuni esempi di tali rischi:
Rischi di esposizione connessi con l’impiego di sostanze/preparati chimici pericolosi (per ingestione, contatto cutaneo inalazione di polveri, fumi, nebbie, gas e vapori).
Rischi da agenti fisici: rumore (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo) con propagazione dell’energia sonora nel luogo di lavoro, vibrazioni (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta, ultrasuoni, radiazioni ionizzanti, radiazioni non ionizzanti (presenza di apparecchiature che impiegano radiofrequenze, microonde, radiazioni infrarosse e ultraviolette, luce laser), microclima (temperatura, umidità, ventilazione, calore radiante, condizionamento), illuminazione (carenze nei livelli di illuminamento ambientale e dei posti di lavoro, non osservanza delle indicazioni tecniche previste in presenza di videoterminali).
Rischi di esposizione connessi all’impiego e manipolazione di organismi e microrganismi patogeni e non, colture cellulari, endoparassiti umani.
RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
Tali rischi, sono individuabili all’interno della complessa articolazione che caratterizza il rapporto tra il dipendente e l’organizzazione del lavoro con interazioni di tipo ergonomico, ma anche psicologico ed organizzativo.
Di seguito sono riportati alcuni esempi di tali rischi:
Organizzazione del lavoro (sistemi di turni, lavoro notturno ecc.);
Fattori psicologici (intensità, monotonia, solitudine, ripetitività del lavoro, ecc.);
Fattori ergonomici (ergonomia dei dispositivi di protezione individuale e del posto di lavoro).