SICUREZZA SUL LAVORO

safety 2017Articolo tratto dal documento “A proposito di sicurezza sul lavoro” a cura di Giovanni Miccichè – Funzionario Tecnico Direzione Normazione UNI

“Garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro a oltre 217 milioni di lavoratori nell’UE è un obiettivo strategico della Commissione europea, che opera a tal fine in stretta collaborazione con gli Stati membri, le parti sociali e le altre istituzioni e gli altri organismi dell’UE. Prevenire i rischi e operare al fine di rendere il luogo di lavoro più sicuro e più sano è fondamentale non solo per migliorare la qualità e le condizioni di lavoro, ma anche per promuovere la competitività. Mantenendo in salute i lavoratori si ottengono effetti positivi, diretti e misurabili, sulla produttività e si contribuisce a migliorare la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale. Per consentire ai lavoratori di lavorare più a lungo è fondamentale prevenire gli incidenti gravi o le malattie professionali e promuovere la salute durante tutto l’arco della vita lavorativa, sin dalla prima occupazione. Un investimento in SSL contribuisce al benessere dei lavoratori ed è efficiente in termini di costi. In base a stime recenti, gli investimenti in questo settore sono in grado di generare alti tassi di rendimento, compresi in una fascia fra 1,29 e 2,89, per una media pari a 2,2. L’azione dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) si è svolta nel corso degli anni nell’ambito di un quadro strategico comprendente due elementi chiave:

1. un vasto corpus legislativo dell’UE riguardante i rischi professionali più importanti e che fornisce definizioni, strutture e regole comuni che sono adattate dagli Stati membri alle diverse circostanze nazionali;
2. una serie di programmi d’azione pluriennali, tra il 1978 e il 2002, cui hanno fatto seguito strategie europee (2002-06 e 2007-12) per individuare le priorità e gli obiettivi comuni, fornire un quadro di riferimento per coordinare
le politiche nazionali e promuovere un approccio olistico alla cultura della prevenzione.”

Con queste parole la Commissione europea introduce la sua comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni relativa al quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020. All’interno delle azioni dell’UE, un contributo fondamentale è fornito dalla normazione tecnica. All’attività in corso da alcuni decenni al CEN e al CENELEC a supporto delle Direttive europee di prodotto, per la quale le norme armonizzate forniscono la presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute dei prodotti che, rientrando nello scopo e campo di applicazione, soddisfano i requisiti delle norme stesse, nel corso degli ultimi anni si sono aggiunte importanti attività sia sovranazionali sia nazionali a supporto delle direttive sociali europee e della conseguente legislazione nazionale, incentrate su diversi aspetti generali e specifici della sicurezza e salute sul lavoro. Il presente dossier non ha certo l’obiettivo di affrontare, in maniera esaustiva, tutti gli ambiti della sicurezza sul lavoro, ma vuole fornire una serie di spunti di riflessione sulle attività attualmente in corso, collegandole alla legislazione vigente nel settore. Infatti, inizia con l’analizzare l’art. 30 del DLgs 81/08 e con il fornire alcune testimonianze di quanto è stato realizzato e si sta facendo in UNI in merito all’asseverazione dei modelli organizzativi e gestionali con la recente pubblicazione di due prassi di riferimento e con l’attuale studio di un documento normativo che dovrebbe fare
tesoro di tali esperienze. Segue poi un interessante excursus storico sui sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, strettamente legati, per il tramite dello stesso art. 30, ai modelli organizzativi e gestionali, partendo dalle importanti linee guida UNI INAIL, già richiamate dalla legislazione, passando dalla BS OHSAS 18001 per giungere all’ISO/DIS 45001, che, se diventerà norma, potrà finalmente contribuire a diffondere a livello mondiale l’approccio sistemico alle problematiche di salute e sicurezza sul lavoro. Il dossier presenta quindi un lavoro su un argomento che solo in Italia è stato affrontato a livello normativo: un rapporto tecnico spiega come sia possibile anche per le PMI, che rappresentano la pressoché totalità della realtà industriale italiana, affrontare i temi di salute e sicurezza, applicando la World Class Manufacturing e implementando la competitività e la produttività. Il dossier illustra brevemente le attività delle Commissioni “Responsabilità sociale delle organizzazioni”, “Luce e illuminazione”, “Ergonomia”, “Manutenzione” e dei seguenti Organi Tecnici della Commissione “Sicurezza”, “Segnaletica”, “Macchine”, “Dispositivi di protezione individuali”, “Determinazione dell’esposizione dei lavoratori agli agenti chimici”, direttamente coinvolti nell’elaborazione di norme e specifiche inerenti la sicurezza sul lavoro. È inoltre affrontata la problematica dell’esposizione ai campi elettromagnetici e alle radiazioni ottiche. Il dossier si conclude con la presentazione di due progetti allo studio inerenti due importanti figure professionali, quella del Manager HSE e quella dell’igienista industriale, e con la presentazione di una terza figura professionale, quella del Coordinatore della Sicurezza in fase Esecutiva nelle costruzioni, il CSE, per la quale sono fornite le indicazioni delle norme utili, in alcuni casi indispensabili, allo svolgimento dell’attività.

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