Sicurezza sul lavoro I casi mortali potrebbero essere meno di mille

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Il dato va considerato con la dovuta prudenza statistica e bisogna attendere – secondo le indicazioni di Eurostat ­- fino al prossimo mese di giugno per avere un’ufficializzazione precisa e definitiva. Ma le stime previsionali dell’INAIL riguardanti l’andamento infortunistico del 2010 indicano che, per la prima volta dal dopoguerra, i casi mortali potrebbero essere meno di mille, a fronte di una diminuzione complessiva del numero di incidenti intorno al 2%. Ad annunciarlo è stato oggi, a Roma, il direttore generale dell’Istituto, Giuseppe Lucibello, nel corso del convegno che ha tracciato un bilancio del progetto “Sis-Imprese in sicurezza”.nnLe stime previsionali INAIL: nel 2010 meno di mille infortuni mortali. “Con tutta la prudenza statistica del caso possiamo anticipare che dopo un anno straordinario come quello del 2009, che ha registrato un calo del 10% negli infortuni, il trend prosegue”, ha affermato Lucibello. “I dati dei nostri archivi gestionali aggiornati fino al 31 dicembre scorso registrano, infatti, un -2% circa di infortuni, mentre per la prima volta dal dopoguerra a oggi sono scesi sotto i mille gli incidenti mortali. Non c’è ragione alcuna per esaltarsi – ogni morto sul lavoro rappresenta un evento inaccettabile – ma vi sono certo i presupposti per proseguire con forza e convinzione il percorso intrapreso, declinando al meglio, migliorandole e diffondendole, le politiche di prevenzione.”.nnINAIL realtà di sintesi tra prevenzione e ricerca. Nel corso del suo intervento Lucibello ha sottolineato come l’INAIL stia attraversando – alla luce della recente normativa – un processo significativo di cambiamento della missione istituzionale. “L’INAIL è ormai uscito dal ‘guscio’ della prevalente funzione assicurativa per diventare a pieno titolo un soggetto centrale del sistema del welfare, capace di intervenire in ogni fase del percorso che va dalla prevenzione e formazione alla sicurezza, alla cura e all’assistenza dopo l’infortunio, fino alla riabilitazione e al pieno reinserimento sociale e professionale”, ha ricordato. “Tutto questo, in particolare, anche alla luce della manovra estiva che, sancendo l’incorporazione di Ispesl e Ipsema all’interno dell’INAIL, ha fatto nascere il Polo della salute e della sicurezza. Si tratta di un’operazione coraggiosa che trasforma l’Istituto nel punto di sintesi tra mondo della prevenzione e mondo della ricerca. Circa l’80% di quella prodotta dall’ex Ispesl è ricerca  ‘trasferibile’, e questo si tradurrà in un forte valore aggiunto”.nnIncentivi alle imprese e sistemi premiali. Per quanto riguarda lo specifico fronte delle imprese, Lucibello ha sottolineato le numerose iniziative in materia di politiche incentivanti. “Per il finanziamento di progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro le risorse complessivamente rese disponibili entro la fine del 2013 saranno di circa 750 milioni di euro. Dopo la prima fase, che ha già distribuito 60 milioni di euro, sono in corso gli approfondimenti con le parti sociali per migliorare il sistema, apportando i necessari correttivi”, ha concluso il direttore generale. “Abbiamo deciso, inoltre, di intervenire in modo significativo nell’ambito dei sistemi premiali a favore delle aziende che decidono di investire in sicurezza. Se, in passato, gli sconti di cui si poteva beneficiare erano bloccati intorno al 5/10%, per dare maggiore respiro a questa modalità di intervento abbiamo rimodulato i meccanismi di oscillazione, in modo da creare un nesso sensibile e flessibile tra la riduzione del costo del lavoro e gli interventi in prevenzione, con lo scopo di renderli più sistematici. Questo è avvenuto anche riscrivendo le modalità di applicazione delle tariffe, e, in particolare, prevedendo una riarticolazione degli sconti di cui possono beneficiare le imprese in possesso dei requisiti richiesti da un minimo del 7% a un massimo del 30%, in modo inversamente proporzionale al numero degli addetti”.nn

rnnn(ls/roma)