UN MODELLO DI LETTURA DEI DATI IN OTTICA DI GENERE

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Leggere i dati, analizzarli, produrre statistiche in ottica di genere è un obiettivo per tutte le principali agenzie ed istituzioni internazionali.nnLa stessa Unione Europea si è data questo obiettivo in modo stringente, invitando tutti gli Stati membri a prendere iniziative al riguardo:nn“La CE dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a continuare a raccogliere informazioni statistiche sulle disuguaglianze di salute connesse al genere e a sviluppare lo scambio di politiche e pratiche efficienti”nnUno dei problemi più rilevanti a tale proposito, è che le diverse banche dati che concorrono a fornire i dati e le informazioni sono costruite e alimentate con scopi diversinn- prevalentemente di natura amministrativann- non sono tra loro omogenee e non sempre i dati estraibili, in modo disaggregato per donne e uomini, hanno le caratteristiche idonee per analisi coerenti con il modello dell’intersectionality precedentemente illustrato.nnNe consegue una difficoltà storica nel realizzare un tipo di analisi di genere ove diverse variabili possano intersecarsi, restituendo un tipo di conoscenza che permetta di definire se esistano e quali siano i fenomeni più rilevanti per la salute di donne e uomini, se esistano gap U/D, se nuovi fenomeni emergenti debbano essere presi in considerazione.nnCertamente l’analisi degli esiti di salute ex post – ovvero i dati relativi ad infortuni e malattie professionali – restituisce solo una parte del quadro conoscitivo ed essa assume corpo e significato maggiori collocata entro lo sfondo di un’analisi di genere del mercato del lavoro.nnSarà quindi importante mettere in relazione, nell’ambito di un modello sostenibile, i dati riguardanti i fenomeni “predittivi”, ovvero connessi ai determinanti di salute entro una dimensione territoriale data, i dati epidemiologici e quelli inerenti gli infortuni e le malattie professionali. Potranno anche essere prese in considerazione, di volta in volta, fonti diverse, alcune delle quali tradizionalmente afferenti alle politiche di pari opportunità e non discriminazione (es. Il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile nelle aziende con più di 100 dipendenti, afferente alla Consigliera Regionale di Parità)nnLa prima fase di analisi dei dati,qui relativi alla regione toscana, rappresenta un primo livello di indagine per poter, successivamente:nn• costruire ipotesi di ricerca e approfondimenti, anche di carattere qualitativo, da sviluppare;nn• progettare indicatori per analizzare lo stato di salute territoriale sul lavoro e un relativo modello di statistiche in ottica di genere29.nnL’approfondimento di seguito riportato è basato sull’analisi dei dati relativi agli eventi infortunistici verificatisi nella regione Toscana durante il periodo 2006-2008 e delle malattie professionali negli anni 2005-2009 e ha come scopo prioritario, è opportuno sottolinearlo, quello di sperimentare e validare un modello di analisi di genere e non già sostituirsi alla produzione di dati e statistiche che vengono licenziate nelle sedi, nei tempi e nelle modalità istituzionali deputate ed opportune.nnConsiderato che il requisito minimo per realizzare un’analisi di genere, è che le informazioni siano disaggregate per sesso in tutte le fasi dell’informazione statistica (progettazione, rilevazione, analisi, diffusione) e che relativamente a un dato fenomeno,nni dati statistici disaggregati per sesso forniscono informazioni circa il numero, assoluto o percentuale, delle donne e degli uomini in esso coinvolti, in questa prima fase l’attenzione prioritaria è stata posta nella estrazione e analisi dei dati disponibili disaggregati per sesso.nnIn ambito europeo una evoluzione metodologica è rappresentata dal progetto ESAW che, a partire dal 1990, ha consentito di armonizzare i criteri di lettura degli infortuni sul lavoro secondo variabili standardizzate a livello Europeo definite da Eurostat.nnUlteriore sforzo in termini di armonizzazione del patrimonio informativo relativo alla conoscenza del fenomeno infortunistico è rappresentato dal progetto EESSI (Electronic Exchange of Social Security Information), che vedrà la sua completa attuazionennnel 2012.nnEESSI è un progetto finalizzato allo scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale e intende tutelare meglio i diritti dei cittadini, informatizzando l’applicazione del diritto europeo sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale.nnGli scambi per via elettronica consentiranno di:nnagevolare e accelerare le decisioni in merito al calcolo e pagamento delle prestazioni di sicurezza sociale; rendere più efficiente la verifica dei dati; fornire una interfaccia più flessibile e facile da usare tra i diversi sistemi; ottenere una raccolta accurata dei dati statistici sugli scambi europei.nn

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